Dare una canna a un minorenne è reato?

Cannabis: cosa rischia chi offre un spinello a una persona minorenne?

Se, nel corso di una festa o una serata in compagnia, un maggiorenne offre uno spinello a un minorenne cosa rischia il primo? Dare una canna a un minorenne è reato?

La questione è stata trattata dalla Cassazione proprio di recente [1]. La Corte si è trovata a giudicare il caso di un ragazzo ventenne che aveva offerto a un’amica minorenne una sigaretta contenente canapa. La ragazzina, però, dopo qualche tiro dello spinello, si era sentita male. Così è stato chiamato il medico. Il giovane è finito sotto processo per cessione di stupefacenti.

Ebbene, secondo i giudici, la condotta del maggiorenne che offre uno spinello a un minorenne rientra tra le condotte punite dal testo unico sugli stupefacenti [2]. La norma infatti punisce chiunque cede sostanze stupefacenti ad altri. Se poi si tratta di minorenni è prevista anche l’aggravante [3]. Non conta che si tratti di una semplice canna, peraltro – come nel caso di specie – preparata in quell’istante dal maggiorenne per sé stesso e da lui già fu fumata in parte prima di essere offerta al minorenne. Né rileva il fatto che il maggiorenne non fosse al corrente dell’età del compagno/a a cui ha offerto il fumo.

Tuttavia, la sentenza in commento offre uno scampolo di fuga per chi dà una canna a un minorenne: se infatti si tratta solo di qualche tiro è possibile disporre l’assoluzione per «particolare tenuità del fatto». Secondo una norma del Codice penale [4], quando il fatto è di minore gravità – come appunto in tale ipotesi – è possibile archiviare il procedimento penale. All’imputato resta però la fedina macchiata e l’obbligo di risarcire l’eventuale danno – se provato – alla vittima.

Secondo la Suprema Corte, proprio i dettagli della vicenda consentono di applicare «la causa di non punibilità». Difatti, la condotta tenuta dal ragazzo «è di modestissima rilevanza» poiché consistita nell’offrire ad un’amica – ancorché minorenne – una sigaretta contenente marijuana ma solo per qualche secondo.

Ebbene «il comportamento – pur non lodevole – tenuto dal ragazzo» è caratterizzato da una «minima offensività». Ciò alla luce non solo delle «modalità dell’azione, assolutamente occasionale ed estemporanea e sviluppatasi nell’ambito di un incontro fortuito fra i due ragazzi», ma anche della «assoluta modestia del pericolo e del danno derivato da due tiri di una sigaretta contenente marijuana».

Insomma, la condotta in sé per sé, considerata in astratto, di chi offre una canna a un minorenne costituisce un reato – fatto peraltro già confermato in passato da altre sentenze della Cassazione [5]; tuttavia, sulla base della vicenda concreta e dei fatti, il giudice può applicare la causa di giustificazione della particolare tenuità del fatto, con archiviazione del processo e non applicazione della pena a carico del reo.

Note:

[1] Cass. sent. n. 27428/2021.

[2] D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73, comma 5 ed art. 80, comma 1, lett. a)

[3] Art. 80 Dpr 309/90.

[4] Art. 131 bis cod. pen.

[5] Cass. sen. n. 20275/12 del 28.05.2012.

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