Il vicino dispettoso può essere condannato per stalking?

Cosa fare se si è vittima di atti persecutori nel proprio condominio?

Da pochi mesi, abiti in una piccola palazzina di quattro appartamenti. L’unico problema è il tuo vicino di casa che pensa di poter fare quello che vuole: ascolta la musica a tutto volume, lascia i sacchetti della spazzatura sul pianerottolo, getta le cicche di sigaretta nel tuo balcone e così via. Dato che non ne puoi più, hai deciso di rivolgerti ad un avvocato per capire se ci sono gli estremi per una denuncia.

Ma il vicino dispettoso può essere condannato per stalking? Devi sapere che, in presenza di determinati requisiti, alcune condotte poste in essere dai condòmini possono configurare il reato di atti persecutori quando vanno ben oltre la semplice maleducazione: scritte sulla porta di casa, piante e fiori danneggiati, occupazione del posto auto riservato, ecc. Tali comportamenti, tuttavia, devono essere reiterati e generare nella vittima un grave stato di ansia e timore oppure un cambiamento delle sue abitudini di vita. In casi del genere, è possibile rivolgersi al questore oppure presentare una querela alle autorità competenti.

Se anche tu stai vivendo una situazione simile, allora ti consiglio di metterti comodo e di proseguire la lettura di questo articolo.

Indice:

1 Cosa vuol dire stalking?

2 Il vicino dispettoso può essere condannato per stalking?

3 Stalking condominiale: come difendersi?

Cosa vuol dire stalking?

Il termine stalking viene utilizzato per indicare un insieme di comportamenti assillanti ripetuti nel tempo (come pedinamenti, telefonate continue, appostamenti, ecc.) al punto da causare nella vittima uno stato di ansia e paura per sé e per i suoi familiari. Ti faccio un esempio.

Tizio si è invaghito di Caia, una ragazza che ha conosciuto a casa di amici. Dopo un tentativo di approccio mal riuscito, Tizio inizia a pedinarla per scoprire se ha già un fidanzato. Caia se ne accorge e, da quel momento, ha paura di camminare da sola per strada.

Nel nostro ordinamento, tale condotta può configurare il reato di atti persecutori [1] qualora provochi nella persona offesa:

uno stato di ansia o di paura;

un fondato timore per la propria incolumità oppure per quella di un prossimo congiunto o di una persona a cui si è legati da una relazione affettiva;

una modifica delle proprie abitudini di vita.

Se il comportamento dello stalker produce almeno una di queste conseguenze, allora si rischia la reclusione fino a sei anni e sei mesi (salvo poi riscontrare la presenza di aggravanti che comportano un aumento di pena).

Il vicino dispettoso può essere condannato per stalking?

Quando gli atti persecutori vengono posti in essere nei confronti di un vicino di casa si parla di stalking condominiale.

I problemi di vicinato sono all’ordine del giorno, ma solo in alcuni casi si verifica un vero e proprio turbamento della tranquillità domestica. Ti faccio qualche esempio.

Tizio abita al primo piano. Ogni sera, dalle 22 in poi, è solito suonare la batteria fino alle quattro del mattino.

Caio non sopporta i suoi vicini di casa al punto che si diverte ad intimidirli avvelenando i loro animali domestici.

Sempronio non va molto d’accordo con il condòmino del piano di sotto. Pertanto, ogni giorno, occupa il posto auto riservato al vicino e, una volta, gli ha perfino gettato del liquido sull’uscio della sua porta.

È chiaro, quindi, che la fattispecie delittuosa in questione si configura nel momento in cui un singolo condòmino mette in atto un insieme di comportamenti persecutori ripetuti al fine di arrecare consapevolmente ad uno oppure ad una pluralità di condòmini un disturbo intollerabile tale da condizionarne la vita di tutti i giorni. La Corte di Cassazione [2], infatti, ha ritenuto configurato il reato di stalking nei confronti di un uomo che pedinava e abbracciava le donne nell’ascensore minacciandole di morte e insultandole in vario modo.

Peraltro, quando le molestie si verificano in un contesto condominiale è più facile che si tramutino in stalking, in quanto la convivenza forzata rende ancora più intollerabili le vessazioni subite.

Stalking condominiale: come difendersi?

Chi ritiene di essere vittima di stalking condominiale può, per prima cosa, presentare una richiesta al questore affinché emetta un decreto di ammonimento orale nei confronti dello stalker. Se, a seguito dell’ammonimento, il responsabile persiste nel proprio comportamento persecutorio, allora, in caso di condanna, subirà un aumento della pena.

In alternativa, la vittima può presentare una querela alle autorità competenti (polizia, carabinieri o Procura della Repubblica) entro il termine di sei mesi dai fatti incriminati. Chiaramente, è necessario produrre le prove che dimostrino la condotta persecutoria, come ad esempio l’indicazione di testimoni, un filmato, una registrazione, ecc. Se al termine delle indagini, la querela viene ritenuta fondata, allora il pubblico ministero citerà a giudizio il presunto responsabile nei cui confronti può anche essere emessa un’ordinanza restrittiva che gli imponga di lasciare la propria abitazione e di non avvicinarsi al condòmino per un determinato periodo di tempo.

La persona offesa, dal canto suo, può costituirsi parte civile nel processo penale per ottenere un risarcimento del danno in caso di condanna dell’imputato.

note

[1] Art. 612 bis cod.pen.

[2] Cass. civ. sent. n. 20895/2011 del 25.05.2011.

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