Cosa spetta alla moglie tradita?

Addebito: conseguenze dell’infedeltà, mantenimento e risarcimento dei danni.

«Il tradimento è fonte di addebito»: questa è la tipica risposta che ogni buon avvocato riferisce al proprio cliente non appena gli viene chiesto cosa rischia chi tradisce. L’infedeltà è, infatti, un comportamento contrario ai doveri del matrimonio. Ma cosa significa, nella pratica, questa affermazione? E, in particolare, quali diritti è possibile accampare nei confronti del coniuge fedifrago? In un ipotetico caso in cui sia la donna ad avere le corna, cosa spetta alla moglie tradita? Cerchiamo di fare il punto della situazione e di scoprire quali sono le implicazioni pratiche di tale disciplina.

Indice:

1 Conseguenze dell’infedeltà

2 Perdita del diritto al mantenimento

3 Perdita dei diritti successori

4 Cosa spetta alla moglie tradita?

Conseguenze dell’infedeltà

Le conseguenze dell’infedeltà sono solo di carattere civilistico. Tradire non è infatti un reato.

Il tradimento non dà neanche diritto a chiedere un risarcimento del danno, neanche se la vittima, a seguito di tale triste scoperta, dovesse cadere in un profondo stato di depressione. Il risarcimento potrebbe spettare solo nella misura in cui l’infedeltà, sbandierata ai quattro venti, abbia determinato una lesione al decoro e alla reputazione del coniuge.

Ma allora quali sono le conseguenze dell’infedeltà? Il coniuge che tradisce perde due diritti:

il diritto al mantenimento;

i diritti di successione.

Tali conseguenze vengono sintetizzate con un’unica parola «addebito». In pratica, se il giudice dovesse rilevare che la causa della separazione e del divorzio è il comportamento colpevole di uno dei due coniugi, addebita a questi la fine del matrimonio e, a seguito di ciò, questi perde i due diritti di cui abbiamo appena parlato.

L’addebito però non è una sanzione economica: non implica cioè l’obbligo di pagare un indennizzo a favore dell’altro coniuge vittima dell’altrui comportamento illecito.

Cerchiamo di comprendere meglio questi aspetti.

Perdita del diritto al mantenimento

Se la coppia si separa a causa dell’infedeltà (e non per ragioni pregresse o successive ad essa), il coniuge infedele non ha diritto agli alimenti, neanche se disoccupato e privo di redditi tanto da non potersi mantenere da solo.

Se però il coniuge tradito dovesse avere un reddito pari o superiore a quello dell’ex, l’addebito non comporterebbe per lui alcun effetto pratico visto che, non sussistendo disparità economica, non avrebbe comunque diritto agli alimenti. In buona sostanza, con o senza tradimento, per quest’ultimo le cose non muterebbero.

Se invece il coniuge tradito dovesse avere un reddito inferiore a quello dell’ex, egli potrebbe accampare il diritto al mantenimento a prescindere dall’addebito: gli alimenti infatti sono una conseguenza non già dell’infedeltà ma della disparità economica.

Perdita dei diritti successori

Quando una coppia si separa, i coniugi non perdono il diritto alla quota di eredità dell’ex. Tale diritto si perde solo con il divorzio.

Tale regola non vale però nei confronti del coniuge con l’addebito il quale, già dopo la separazione, perde i diritti di successione qualora l’ex dovesse morire prima del divorzio.

Cosa spetta alla moglie tradita?

Alla moglie tradita non spetta alcunché come conseguenza del tradimento. Può sembrare un’affermazione assurda ma è proprio così. Come detto, infatti, l’addebito non è una sanzione.

La moglie potrà tutt’al più rifiutarsi di pagare il mantenimento al marito qualora questi dovesse essere disoccupato e lei invece titolare di reddito. Al di fuori di questa ipotesi – che, per la nostra realtà economica, è piuttosto rara – il tradimento del marito non ha alcuna conseguenza sui diritti della moglie.

Dunque, le situazioni che possono venirsi a creare sono le seguenti:

la moglie ha diritto al mantenimento perché il suo reddito è inferiore a quello del marito: in tal caso, il tradimento di quest’ultimo non cambia le carte in tavola e non aggiunge nulla al diritto della donna agli alimenti;

la moglie non ha diritto al mantenimento perché il suo reddito è pari o superiore a quello del marito: anche in tale caso il tradimento di quest’ultimo non attribuisce alla donna alcun diritto aggiuntivo. La vittima del tradimento non potrà, solo per ciò, rivendicare un trattamento economico differente o un risarcimento.

Come abbiamo detto in precedenza, la moglie tradita può chiedere il risarcimento per il “torto” subito solo nella misura in cui questo ha determinato la lesione di un diritto costituzionale come l’onore e la reputazione. Il caso tipico è quello del coniuge che viene tradito alla luce del sole, tanto da perdere la faccia pubblicamente e socialmente.

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