Come cambiare e revocare medico di base.

Sostituzione del medico di famiglia: ecco tutto quello che c’è da sapere.

In genere, il cambio e la revoca del medico di base sono motivati da ragioni differenti. Nel primo caso, infatti, il paziente può decidere di lasciare il professionista dal quale è assistito ad esempio quando si trasferisce in un’altra città per lavoro o per studio oppure perché, sposandosi, sceglie di condividere il medico con il proprio coniuge. La revoca, invece, quasi sempre è conseguente all’interruzione del rapporto di fiducia che lega l’assistito al professionista.

Come cambiare e revocare il medico di base? La procedura da seguire è identica e si avvia presentando un’apposita richiesta all’Azienda sanitaria locale di riferimento. L’unica regola da osservare da parte di chi effettua il cambio o la revoca, è che il nuovo medico non deve avere superato il numero massimo di pazienti previsto dalla legge, salvo specifiche deroghe. Inoltre, il sostituto deve essere scelto tra i medici che esercitano nel proprio ambito territoriale, purché convenzionato con il Ssn (Servizio sanitario nazionale).

Quindi, se il professionista ha già raggiunto i 1.500 pazienti consentiti dalla legge, nel modulo è possibile indicare il nominativo di un altro professionista. Ad onor del vero, va detto, però, che anche il medico ha diritto di interrompere il rapporto con il paziente qualora dovesse insorgere una grave incompatibilità. In questa ipotesi, egli dovrà adeguatamente motivare la propria decisione all’Asl di appartenenza, la quale comunicherà per iscritto al cittadino la sua decisione, invitandolo alla sostituzione.

Indice:

1 Quando e come si sceglie il medico di base

2 Quali sono i compiti del medico di base

3 Come cambiare o revocare il medico di base

4 Qual è la documentazione per il cambio/revoca del medico di base

5 Chi può scegliere un medico di base temporaneo

Quando e come si sceglie il medico di base

In Italia, l’assistenza sanitaria è garantita a tutti i cittadini, italiani e stranieri aventi diritto, attraverso una rete di servizi (assistenza medica e pediatrica, farmaceutica, specialistica ambulatoriale, ospedaliera, domiciliare e consultoriale) mediante l’iscrizione obbligatoria al Servizio sanitario nazionale. Al momento dell’iscrizione, i cittadini devono scegliere il medico di base. A tal fine, devono presentarsi presso l’ufficio “Scelta e Revoca”dell’Asl di appartenenza, muniti di tessera sanitaria e codice fiscale, certificato o autocertificazione di residenza, documento di riconoscimento in corso di validità.

La scelta del medico di base ha validità annuale e si rinnova tacitamente.

Quali sono i compiti del medico di base

Il medico di base è un libero professionista specializzato in medicina generale, che fornisce l’assistenza sanitaria di base ai singoli pazienti con particolare riguardo agli aspetti preventivi, diagnostici e curativi di primo livello.

Tra i compiti del medico di base rientrano ad esempio:

la prescrizione dei farmaci;

il rilascio delle ricette per le visite specialistiche e le analisi;

l’erogazione di cure integrate e continuative;

le visite domiciliari e ambulatoriali a scopo diagnostico e terapeutico;

il rilascio delle certificazioni obbligatorie per l’ammissione alla scuola dell’obbligo, di idoneità allo svolgimento di attività sportive non agonistiche e per l’incapacità temporanea al lavoro;

la gestione delle patologie acute e croniche degli assistiti.

Come cambiare o revocare il medico di base

Quando il cittadino decide di cambiare o revocare il medico di base, per prima cosa deve individuare il sostituto. A tal fine, può consultare gli elenchi dei medici convenzionati con il Ssn, presenti negli uffici dei distretti sanitari di riferimento. Alcune Asl consentono la consultazione di questi elenchi anche telematicamente.

Successivamente, il cittadino deve comunicare la propria scelta, recandosi presso l’ufficio “Scelta e Revoca” dell’Asl di appartenenza e compilando l’apposito modulo che, di solito, viene fornito dalla stessa Azienda sanitaria locale.

Il cambio/revoca del professionista può avvenire anche online, accedendo al sito istituzionale dell’Asl competente. Dopo avere effettuato la registrazione, il cittadino deve compilare e sottoscrivere il modulo predisposto per il cambio/revoca.

Attualmente, non tutte le Asl hanno attivato la predetta procedura online. Quindi, è opportuno verificare direttamente sul sito dell’Azienda sanitaria locale interessata, se è possibile farlo.

Qual è la documentazione per il cambio/revoca del medico di base

Al modulo cambio/revoca medico di base il paziente deve allegare:

fotocopia di un documento di riconoscimento in corso di validità;

tessera sanitaria e codice fiscale;

certificato di residenza oppure un’autocertificazione di residenza.

Se il cittadino che deve effettuare il cambio/revoca del medico di base è impossibilitato a recarsi presso l’Asl, può delegare una persona di sua fiducia. In tal caso, deve rilasciargli una delega scritta. Al momento del cambio/revoca, il delegato deve portare con sé una copia di un documento di riconoscimento del delegante oltre al proprio documento di riconoscimento e alla documentazione già sopra elencata.

Chi può scegliere un medico di base temporaneo

I cittadini che pur avendo la propria residenza in un determinato Comune, devono trasferirsi altrove per motivi di studio, di lavoro o per sottoporsi a specifiche cure mediche possono continuare ad usufruire dell’assistenza sanitaria del medico di base, scegliendolo nel posto dove dimorano provvisoriamente. La permanenza nel nuovo domicilio, però, deve essere compresa in un periodo di tempo che va dai 3 mesi a 1 anno. Decorso l’anno, se sussistono ancora motivi per prolungare il soggiorno, è possibile chiedere una nuova iscrizione della durata di altri 12 mesi.

Per richiedere il domicilio sanitario temporaneo il cittadino deve presentarsi negli uffici dell’Asl di residenza, chiedendo la cancellazione temporanea dal servizio. La riattivazione dell’iscrizione presso l’Asl di provenienza viene effettuata al rientro nel Comune di residenza, su richiesta dell’interessato.

Successivamente, il cittadino deve recarsi nel distretto dell’Asl del Comune nel quale dimora temporaneamente, portando con sé la tessera sanitaria e il codice fiscale nonché un documento di riconoscimento in corso di validità e la documentazione che giustifica il trasferimento come ad esempio un’autocertificazione in cui dichiara dove studia o dove lavora oppure la dichiarazione rilasciata dallo specialista di una struttura pubblica dove si sta sottoponendo a cure. Inoltre, deve compilare un apposito modulo, che può scaricare dal sito dell’Azienda sanitaria locale di riferimento, se disponibile, oppure ritirare direttamente presso l’Asl.

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