Lesioni personali dolose: cosa sono?

Malattia nel corpo o nella mente provocata intenzionalmente oppure involontariamente: differenza tra lesioni dolose e colpose.

La legge punisce con la reclusione coloro che usano le mani (o, peggio ancora, le armi) per far valere le proprie ragioni. Il reato che commette chi ferisce o comunque fa del male agli altri è quello di lesioni personali. Come vedremo, la legge stabilisce determinati requisiti affinché questo reato possa integrarsi: e, infatti, provocare ad altri una mera sensazione di dolore fisico potrebbe non bastare e far integrare il reato (decisamente meno grave) di percosse. Con questo articolo non ci soffermeremo soltanto sul reato di lesioni personali, ma analizzeremo anche l’elemento soggettivo necessario ad integrare detto crimine.

Cosa sono le lesioni personali dolose? Sin da subito, possiamo dire che il dolo è l’elemento psicologico che sorregge i reati commessi intenzionalmente, cioè con la precisa volontà di commettere il crimine. In ambito penale, il contrario del dolo è la semplice colpa, cioè l’atteggiamento psicologico di colui che commette il fatto pur non volendo.

Nel caso del delitto di lesioni personali, il reato si integra sia a titolo di dolo che a titolo di colpa. Ciò significa che esistono sia le lesioni personali colpose che le lesioni personali dolose; le prime però, a differenza delle seconde, sono sanzionate molto meno severamente. Se l’argomento t’interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme cosa sono le lesioni personali dolose e quando si integra il reato.

Indice:

1 Lesioni personali: cosa sono?

2 Lesioni personali: cosa dice la legge?

3 Cosa sono le lesioni personali dolose?

4 Lesioni personali colpose: cosa sono?

5 Lesioni personali colpose: cosa dice la legge?

Lesioni personali: cosa sono?

Le lesioni personali sono il reato che commette colui che provoca ad altri una malattia nel corpo o nella mente.

Per malattia non si deve intendere solamente la classica ferita lacero-contusa derivante dall’utilizzo di un oggetto appuntito, di un coltello oppure di un’altra arma, bensì ogni patologia (anche mentale) che può essere provocata dall’altrui comportamento.

Ad esempio, una frattura è una malattia, così come lo è un pugno in pieno viso in grado di provocare una conseguenza apprezzabile (occhio livido, deviazione del setto nasale, scheggiatura di un dente; ecc.) oppure un grave trauma emotivo accertabile dalla medicina.

Se la condotta violenta non causa una malattia ma semplicemente una sensazione dolorosa, allora si integra il reato di percosse, punito molto meno severamente rispetto alle lesioni personali. Si pensi al semplice schiaffo o al pugno che non provoca conseguenze.

Lesioni personali: cosa dice la legge?

Secondo la legge [1], chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o nella mente, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.

Se la malattia ha una durata non superiore ai venti giorni e non concorre alcuna circostanza aggravante, la pena è sempre della reclusione da sei mesi a tre anni ma il delitto è punibile a querela della persona offesa.

In quest’ultimo caso, cioè nell’ipotesi di lesioni guaribili entro venti giorni, si parla di lesioni personali lievissime.

Le pene aumentano a seconda dell’importanza della lesione inferta alla vittima. Per la precisione, si hanno lesioni personali gravi con conseguente applicazione della reclusione da tre a sette anni:

se dal fatto deriva una malattia che mette in pericolo la vita della vittima, ovvero una malattia o un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore ai quaranta giorni;

se il fatto produce l’indebolimento permanente di un senso o di un organo.

La lesione personale è gravissima, e si applica la reclusione da sei a dodici anni, se dal fatto deriva:

una malattia certamente o probabilmente insanabile;

la perdita di un senso;

la perdita di un arto, o una mutilazione che renda l’arto inservibile, ovvero la perdita dell’uso di un organo o della capacità di procreare, ovvero una permanente e grave difficoltà della favella [2].

Cosa sono le lesioni personali dolose?

Le lesioni personali dolose sono quelle provocate intenzionalmente, cioè con il preciso proposito di arrecare una malattia ad altri.

Il dolo è l’elemento soggettivo tipico dei delitti: è punibile chi consapevolmente compie una condotta o realizza un evento punito dalla legge. Insomma: le lesioni personali dolose sono quelle fatte apposta. Ciò non significa che la legge non punisca anche le lesioni personali causate non intenzionalmente ma solamente per errore, imprudenza o negligenza.

Si pensi all’esempio classico degli incidenti stradali: chi investe un pedone mentre attraversa sulle strisce, sicuramente non agisce con intenzione ma, per via della gravità della propria condotta, va ugualmente punito, anche se con pena minore. Sono queste le lesioni personali colpose.

Lesioni personali colpose: cosa sono?

Le lesioni personali colpose sono quelle provocate senza il proposito di fare del male. In pratica, chi si macchia del reato di lesioni personali colpose viene perseguito dalla legge anche se non ha alcun proposito criminale ma, a causa della propria condotta negligente, imprudente o inesperta, ha comunque causato la lesione personale.

Gli esempi di lesioni personali colpose sono tantissimi: si pensi al già citato caso del sinistro stradale, all’intervento chirurgico andato male oppure al vaso che inavvertitamente viene spinto giù dalla finestra e colpisce un passante.

Insomma: ogni lesione personale causata involontariamente è punita a titolo di colpa.

Lesioni personali colpose: cosa dice la legge?

L’elemento soggettivo (dolo e colpa) non è l’unica cosa che differenza le lesioni personali dolose da quelle colpose; queste ultime, infatti, beneficiano di un trattamento sanzionatorio decisamente più mite.

Secondo la legge [3], chiunque cagiona una lesione personale colposa è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a 309 euro.

Se la lesione personale è grave, la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 123 a 619 euro. Se la lesione è gravissima, la pena è della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da 309 a 1.239 euro.

Le pene per lesioni personali colpose sono ulteriormente inasprite al ricorrere di specifiche circostanze. Ad esempio, se la malattia è provocata con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da 500 a 2.000 euro e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni.

Ancora, se la lesione personale è provocata durante l’esercizio abusivo di una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato o di un’arte sanitaria, la pena per lesioni gravi è della reclusione da sei mesi a due anni, mentre quella per lesioni gravissime è della reclusione da un anno e sei mesi a quattro anni. Si pensi al falso dentista che provochi un grave danno al paziente.

note

[1] Art. 582 cod. pen.

[2] Art. 583 cod. pen.

[3] Art. 590 cod. pen..

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