Caduta su gradini usurati in condominio: c’è risarcimento?

Le scale vecchie e scivolose non bastano per ottenere il pagamento dei danni: contano anche la prudenza e la conoscenza dei luoghi.

Se cadi dalle scale del palazzo dove abiti e riporti lesioni o fratture, non pensare che il condominio ti debba risarcire in automatico. Per la caduta sui gradini usurati in condominio c’è risarcimento solo quando manca una tua corresponsabilità nella produzione del danno.

Spieghiamoci meglio: è vero che il condominio è tenuto a mantenere le scale in buono stato di manutenzione, evitando pericoli e insidie per chi le percorre, ma è altrettanto vero che conta la conoscenza dello stato dei luoghi.

Quindi, se sai bene che quei gradini in condominio sono usurati, non avrai diritto al risarcimento perché avresti dovuto percorrerle con maggiore prudenza, ad esempio tenendoti al corrimano e facendo attenzione ad ogni passo.

Proprio in base a questo ragionamento, i giudici del tribunale di Savona con una nuova sentenza [1] hanno negato il risarcimento ad un condomino vittima di una brutta caduta dalle scale: abitava lì da molti anni e faceva le scale tutti i giorni. Insomma, per lui non c’era nessuna insidia nascosta: la colpa del danno è stata attribuita esclusivamente alla sua imprudenza.

Indice:

1 Caduta dalle scale condominiali: chi risarcisce i danni?

2 Scale condominiali: quale manutenzione?

3 Quando posso chiedere i danni al condominio per la caduta dalle scale?

Caduta dalle scale condominiali: chi risarcisce i danni?

Le scale condominiali, così come gli androni, i pianerottoli e l’ascensore, sono parti comuni dell’edificio, quindi sono in comproprietà tra tutti i condomini. Da ciò sorge la responsabilità di tutti i comproprietari delle unità immobiliari per i danni causati da queste «cose in custodia» [2].

La responsabilità risarcitoria viene ripartita in proporzione ai millesimi di proprietà di ciascun condomino, compreso il danneggiato stesso per la sua quota: quindi, l’ammontare dovuto gli verrà ridotto. Se il condominio ha stipulato un’assicurazione che copre la caduta dalle scale questo tipo di evento sarà coperto dalla polizza, ma non c’è l’obbligo di legge di stipularla e molti condomini italiani ne sono privi.

Scale condominiali: quale manutenzione?

Le scale condominiali devono essere tenute in buono stato di manutenzione. Occorre evitare insidie e pericoli, sia permanenti – come nel caso di gradini lesionati – sia transitori, come ad esempio se le scale sono bagnate dalla pioggia o dai lavaggi di pulizia o addirittura sono intrise di sostanze oleose, grasse o viscide che ne aumentano la scivolosità.

L’obbligo di diligente custodia delle scale che incombe sul condominio presuppone un legame tra la scala potenzialmente dannosa e l’effettivo danno che si è verificato a seguito di una caduta sui gradini o sul pavimento. Ma questo nesso viene escluso se il condominio riesce a dimostrare che la caduta è avvenuta per un «caso fortuito», cioè un evento eccezionale e imprevedibile che fa venire meno la responsabilità risarcitoria.

Quando posso chiedere i danni al condominio per la caduta dalle scale?

Nella nozione del caso fortuito che esclude la possibilità di essere risarciti rientra anche l’imprudenza della vittima. Ciò può accadere quando ha percorso le scale con disattenzione, a velocità eccessiva o senza usare le dovute cautele, come appoggiarsi alla ringhiera del corrimano. In tali casi, la giurisprudenza ritiene che questa scarsa diligenza abbia contribuito a provocare la caduta e i danni che ne sono conseguiti.

I giudici richiedono uno sforzo di prudenza maggiore proprio quando la frequentazione dei luoghi è abituale, come dimostra il caso deciso dai giudici savonesi cui abbiamo accennato all’inizio [1]. Il condomino era caduto in avanti mentre era arrivato a metà scalinata, scivolando su un gradino usurato che non consentiva il pieno appoggio del piede. Nonostante avesse dimostrato queste circostanze in giudizio, la sua domanda di risarcimento avanzata nei confronti del condominio è stata respinta.

In sentenza, si legge che egli era «perfettamente a conoscenza delle condizioni di usura e di larghezza dei gradini che percorreva quotidianamente»: infatti, era residente in quel condominio da molto tempo. Inoltre, i giudici evidenziano che la scala «era dotata di corrimano», ma il danneggiato non aveva utilizzato questo appoggio mentre scendeva le scale, che oltretutto erano ben illuminate: l’incidente era accaduto in pieno giorno.

Ecco allora perché il risarcimento dei danni è stato negato: «in presenza di situazione dello stato dei luoghi in essere da molti anni, che la danneggiata conosceva perfettamente ed in relazione alla quale non era intervenuta alcuna modifica, non può ritenersi la sussistenza di alcuna insidia e/o trabocchetto e la caduta deve essere ricondotta in via esclusiva alla sua condotta imprudente e negligente».

Tutto ciò non toglie che, quando lo stato di degrado delle scale è recente o è sconosciuto a chi le percorre, come nel caso di un estraneo alla compagine condominiale (pensa a chi si reca nel palazzo per fare visita ai parenti o per recarsi in uno studio professionale), il risarcimento possa essere riconosciuto: qui non pesa la pregressa conoscenza dei luoghi e si rispande la piena responsabilità del condominio per tutti i pericoli nascosti che l’uso delle scale può manifestare, come abbiamo spiegato nell’articolo “Caduta dalle scale in condominio: chi paga?“.

Note:

[1] Trib. Savona, sent. n. 328 del 27.04.2021.

[2] Art. 2051 Cod. civ..

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