Pace fiscale: come farsi cancellare la cartella.

Entrato in vigore il decreto Sostegni, ora si attendono la conversione in legge e le disposizioni del Mef. Il contribuente deve fare qualcosa?

È in vigore il decreto Sostegni che, tra le tante altre cose, introduce nuove agevolazioni nell’ambito della pace fiscale. Tra queste, la più importante è la cancellazione delle cartelle esattoriali sotto i 5mila euro.

Ma chi può farsi cancellare la cartella e che cosa bisogna fare? L’eliminazione del debito interessa le cartelle emesse tra il 2000 e il 2010 che hanno un importo complessivo non superiore a 5.000 euro, compresi interessi e sanzioni. Significa che non si deve tenere conto del debito originario ma anche di quello che via via si è accumulato in qualità, appunto, di interessi o di sanzioni applicate. Saranno cancellate non solo le cartelle relative alle tasse non pagate ma anche quelle contenenti multe e contributi: il decreto, infatti, considera cancellabile il debito nei confronti di qualsiasi ente creditore pubblico o privato che si sia rivolto all’agente di riscossione, ad esclusione dei crediti derivanti da:

aiuti di Stato;

condanne della Corte dei conti;

multe, ammende e sanzioni per provvedimenti e sentenze penali di condanna;

Iva all’importazione.

Altro requisito fondamentale per potersi vedere cancellata una cartella esattoriale è il reddito. A differenza di quanto è successo finora, verranno eliminate solo quelle dei contribuenti che nel 2019 hanno dichiarato un reddito fino a 30mila euro.

Che cosa bisogna fare? In teoria, niente. Si attendon le disposizioni del ministero dell’Economia e delle Finanze in merito, sia sull’eventuale domanda da presentare sia sulla data in cui le cartelle finiranno nel cestino del Fisco. Ma anche su cosa accadrà con le rate già pagate delle cartelle ammesse alla rottamazione e al saldo e stralcio che rientrano in questa nuova sanatoria: sono soldi che torneranno indietro al contribuente per non creare differenze oppure, ormai, chi ha pagato ha pagato e basta?

Ad ogni modo, si può ipotizzare che verrà adottato lo stesso meccanismo del condono del 2018 sui debiti inferiori a 1.000 euro: la cancellazione delle mini-cartelle avvenne in automatico, senza bisogno che il debitore presentasse domanda. Quello che il contribuente può – anzi, dovrebbe fare – è controllare nel proprio cassetto fiscale l’avvenuta eliminazione del suo debito. Ecco perché sarà importante sapere la data di attuazione dal decreto ministeriale, che dovrebbe arrivare entro 30 giorni dalla data di conversione in legge del decreto. Tenuto conto che è entrato in vigore ieri e che il Parlamento ha 60 giorni per convertirlo in legge, se ne deduce che l’approvazione deve arrivare entro gli ultimi giorni di maggio. Da quella data in poi, entro un mese al massimo, arriveranno le disposizioni del ministero.

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