Come escludere un erede dal testamento?

La procedura da seguire per estromettere un parente dalla successione.

Da qualche tempo a questa parte, hai cominciato a pensare a quando non ci sarai più. L’età avanza e gli acciacchi si fanno sentire, quindi hai deciso di giocare in anticipo e mettere nero su bianco le tue ultime volontà. Per tale ragione, ti rechi dal tuo avvocato di fiducia per sapere come escludere un erede dal testamento. Hai pensato, infatti, di non lasciare nulla a tuo figlio primogenito visto che non vi parlate da tantissimi anni. Devi sapere, però, che la diseredazione (ossia la facoltà di non includere qualcuno nella successione) non può riguardare gli eredi legittimi, cioè i familiari più stretti come il coniuge, i figli e gli ascendenti. Tali soggetti, infatti, hanno il diritto riconosciuto dalla legge di godere di una quota del patrimonio del defunto.

In ogni caso, per estromettere qualcuno dall’eredità, basta inserire una semplice clausola nel testamento, mentre nei casi di indegnità sarà necessaria una sentenza del giudice. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di approfondire l’argomento in questo articolo.

Indice:

1 Cos’è il testamento?

2 Quanti tipi di testamento esistono?

3 Come escludere un erede dal testamento?

4 Chi non può essere escluso dal testamento?

Cos’è il testamento?

Prima di toccare il tema della diseredazione, dobbiamo capire cos’è il testamento e a cosa serve. Si tratta di un atto personalissimo con cui un soggetto mette per iscritto le sue ultime volontà riguardo i propri beni per il tempo successivo alla morte. Il testatore è libero di cambiare idea, quindi di ritrattare le sue disposizioni in qualsiasi momento fino al giorno del decesso.

Quanti tipi di testamento esistono?

Il testamento può assumere le seguenti forme:

olografo: scritto dal testatore di suo pugno;

segreto: redatto dal testatore e consegnato personalmente al notaio;

pubblico: redatto dal notaio alla presenza di due testimoni;

speciale: in casi eccezionali, ad esempio se affetti da una malattia contagiosa, il testamento è valido anche se ricevuto da un ministro di culto alla presenza di due testimoni di età non inferiore ai sedici anni.

Come escludere un erede dal testamento?

Come ti ho già anticipato in premessa, coloro che possono essere esclusi dal testamento sono i soggetti che non rientrano nella categoria degli eredi legittimi, ad esempio un fratello o una sorella del testatore. In tal caso, è possibile “punire l’erede” ed estrometterlo dalla successione inserendo una clausola del tipo «Intendo diseredare mia sorella Tizia», senza specificarne il motivo, con la conseguenza che i beni del defunto andranno a qualcun altro.

I soggetti che godono di una sorta di immunità, nel senso che non possono essere diseredati, sono appunto gli eredi legittimi, come ad esempio, i figli, il coniuge e i genitori del testatore che se esclusi dalla successione potrebbero impugnare il testamento e ottenere, con l’azione di riduzione, la restituzione di quanto dovuto. Quindi, se il testatore volesse diseredare un familiare può farlo solo in relazione alla quota disponibile, cioè quella che non intacca la legittima neppure in minima parte.

Tuttavia, la legge prevede determinate ipotesi in cui è possibile estromettere dalla successione anche un erede legittimo. Si tratta dei cosiddetti casi di indegnità, cioè situazioni particolarmente gravi quali ad esempio:

la commissione di reati nei confronti del testatore, dei suoi parenti o del coniuge (pensa, ad esempio, alla moglie che ha cercato di avvelenare il marito per ottenere la sua eredità);

se l’erede ha indotto la persona, con dolo o violenza, a fare un testamento in suo favore, ha alterato quello già esistente oppure ne ha compilato di suo pugno uno falso;

la perdita definitiva della responsabilità genitoriale sui figli senza che sia avvenuta la reintegrazione al momento dell’apertura della successione.

Nelle suddette ipotesi, l’esclusione dalla successione potrà avvenire solo a seguito di una sentenza del giudice che abbia accertato la sussistenza di una causa di indegnità. Si tratta, quindi, di una sanzione civile che si basa su un giudizio di riprovazione morale al punto che l’indegno, per la condotta tenuta, non si considera meritevole di succedere al defunto.

Va detto, però, che l’indegno può essere comunque riabilitato (ossia perdonato) dal testatore a condizione che ciò avvenga dinanzi al notaio oppure sia specificato nello stesso testamento.

Chi non può essere escluso dal testamento?

Come abbiamo visto, non è possibile escludere dalla successione gli eredi legittimi, ossia tutti coloro che sono legati al defunto da uno stretto rapporto di parentela e che, per tale ragione, hanno il diritto di percepire la quota di legittima, vale a dire una parte del suo patrimonio. In particolare:

 

in mancanza di figli, ascendenti, fratelli ecc. al coniuge spetta metà del patrimonio del defunto. In presenza di un solo figlio, la quota sarà di un terzo per il figlio e di un terzo per il coniuge;

in presenza del coniuge e di due o più figli, la complessiva quota è di tre quarti, di cui un quarto spetta al coniuge e un mezzo ai figli (da dividersi in parti uguali);

se oltre al coniuge ci sono anche gli ascendenti legittimi, a questi spetta un quarto mentre al coniuge la metà del patrimonio;

in presenza dei soli ascendenti (i genitori) è riservato un terzo del patrimonio.

Lascia un commento

Post Recenti

  • 0923 711979 - 347 0709326
  • info@avvocatogiuseppegandolfo.it
  • Via G. Garibaldi, 15 - Marsala

Seguimi su